13/09/07

Non sentirti colpevole



Nagli ultimi anni mi è capitato di conoscere molte, anzi troppe ragazze con questo problema..
Non conosco le cause scatenanti ma so per certo che per generare un malessere così complesso e tanto duraturo tali fonti devono essere davvero importanti.

Alcune persone che soffrono di disturbi alimentari riescono a risalire ad un evento, un trauma, una causa scatenante, molte altre invece si domandano continuamente "perchè io? eppure non mi manca nulla" e proprio in questo modo continuano a colpevolizzarsi e ad azzerare quel poco di autostima (se c'è) che risiede nel loro animo.

In entrambi i casi l'unica soluzione, secondo me, è parlare.
E' tanto difficile quanto efficace: tirare fuori il malessere, dare un suono a quelle vocine cattive che passano per la testa vuol dire cominciare a costruire un muro per non farle più rientrare.

Raccontare a qualcuno di avere problemi con il cibo vuol dire già avere un problema in meno, il segreto non c'è più; significa anche scaricare tante piccole preoccupazioni su chi ti ama, ma che sarebbe disposto a fare qualunque cosa pur di aiutare un persona cara ad uscire da una voragine simile.


E' vero, la tua famiglia e gli amici piò cari ti aiutano, ma fino ad un certo punto, PURTROPPO! Agiscono sul quotidiano con incoraggiamenti, coccole, controllo ed a volte imposizioni ma, ripeto purtroppo, non possono risalire al PERCHE di tutto. Hanno effetti positivi sui sintomi della malattia senza riuscire però a sconfiggere il virus, un po' come un comune antidolorifico, allevia il dolore momentaneamente mentre l'infiammazione rimane.

Quindi se qualche genitore o amica o fidanzato dovesse chiedersi "il mio affetto ed il mio aiuto bastano per superare il problema?" la risposta è NO; non deve minimamente colpevolizzarsi, deve solo continuare a sostenere chi sta male perchè solo con lui non può guarire ma neanche senza il suo aiuto.


Sono del parere che ci voglia qualcuno che sappia in quali punti andare a scavare per capire e scoprire le cause di malattie come l'anoressia, la bulimia e l'obesità.
Quindi:
  • se il primo pensiero del mattino è controllare quanto spazio c'è tra una gamba e l'altra, sperando con tutto te stesso che sia aumentato rispetto al giorno prima;
  • se quando osservi una persona che mangia un alimento (per te "bomba") con tranquillità e soprattutto con gusto la invidi, ma allo stesso tempo ti senti più forte di lei perchè tu sei riuscito a controllarti;
  • se quando fai sport eccedi per bruciare più calorie anzichè per tonificare e far bene a tutto il corpo;
  • se quando "sgarri" ti senti in colpa ma ormai hai "sgarrato" quindi puoi (anzi devi) abbuffarti così vomiti più facilmente;
  • se mentre ti abbuffi, non lontano da te, c'è qualcuno che può fermarti, aiutarti e tu vuoi chiamarlo ma proprio non riesci a varcare la soglia della porta;
  • se quando vai a cena con gli amici cambi l'espressione del viso perchè sei preoccupato rischiando anche di innervosire chi ti sta vicino perchè non capisce il motivo del tuo malumore;
  • se rischi di perdere un amore per un problema evidente ma di cui non riesci a parlare perchè provi una vergogna insostenibile;
  • se vuoi smettere di stare male
allora chiedi aiuto! Da sola ci può provare ma non a lungo (basta l'arrivo del Natale per ricadere nel baratro)
Quindi Parla, Parla Parla!
Scarica sugli altri il peso che hai dentro e sentirai già tanto sollievo e sappi che gli altri sono contenti di alleggerirti le spalle!