15/03/11

Ti aspetto..

"La vita è una tale fatica, bambino. È una guerra che si ripete ogni giorno, e i suoi momenti di gioia sono parentesi brevi che si pagano un prezzo crudele. Come faccio a sapere che non sarebbe giusto buttarti via, come faccio a intuire che non vuoi essere restituito al silenzio? Non puoi mica parlarmi. La tua goccia di vita è soltanto un nodo di cellule appena iniziate. Forse non è nemmeno vita ma possibilità di vita. Eppure darei tanto perché tu potessi aiutarmi con un cenno, un indizio. La mia mamma sostiene che glielo detti, che per questo mi mise al mondo."
Oriana Fallaci, Lettera a un bambino mai nato

Tutte le notti ti parlo e tendo l'orecchio cercando di sentire qualcosa. Sembro una bambina che nel buio della notte cerca di udire i rumori delle fate e degli gnomi per non sentirsi sola. Ma io già so che non sono sola.
Mettiamo il caso che io già da ora volessi dirti qualcosa che ti servirà in futuro, che possa prepararti alla vita che ti aspetta. Amore mio, che confusione!
Continuo a leggere libri sul buon genitore perchè, se prima di averti in grembo ero certa che avrei fatto alcune cose e non altre, ora tutto è in discussione. Ora come ora, ciò che spesso mi ritrovo a fare è OSSERVARE.
Prima che l'attuale culla diventi troppo piccola per te devo prepararmi. Devo studiare le regole, i metodi, gli strumenti di cui ho bisogno perchè tu ti senta ogni giorno libero di scegliere. Si prorpio così, regole e libertà.
Sono certa, però, non mancherà per te il contatto e con con tutte le parole che grazie a Dio ho imparato in questi anni ti comunichèrò il mio amore e tutte le regole ed i limiti che sarò costretta a darti per proteggere la tua vita ancora indifesa avranno una spiegazione chiara e breve, te lo prometto!
E quando sbaglierò me ne assumerò la responsabilità chiedendoti scusa e confidando nella tua comprensione. Nella nostra famiglia cercheremo di essere alla pari, non uguali, ma alla pari e le differenze che ci distingueranno saranno la nostra forza più grande.
Amore mio ti aspetto,
la tua mamma

02/02/11

L'ennesimo viaggio della speranza

E' il momento di scrivere, viaggio su di un vagone dai mille volti diretto non so dove, forse a casa come me o lontano da essa.
Quante emozioni in cosi poco spazio, tutte concentrate in otto poltroncine.
Sul treno è come se mi accorgessi di esistere, ascolto parole, osservo movimenti, vivo situazioni che penso:"Questa l'ho già vissuta" o "questa mi manca e non vedo l'ora di viverla!" oppure ancora "questa non vorrei mai viverla!".
E allora rifletto su me stessa, il riflesso sul finestrino mi aiuta ad osservarmi ed immagino che il mondo che scorre veloce al di là del vetro sia la mia vita.
Il ritorno non l'ho mai vissuto con gioia seppure l'abbia desiderato ardentemente.
Nel ritorno sta il vero cambiamento perchè quando parto sono io e mi conosco, ma quando rientro ho sempre qualcosa in più o in meno e so già che sarà difficile spiegarlo.
Ma a chi devo spiegazioni? Questa volta, solo e soltanto a me stessa! Io esisto, per lo meno secondo questo treno, e per me stessa vorrei essere la migliore mamma ed amica.
Mi risuonano in testa le parolo di questa famosa canzone:
E un bel giorno ti accorgi che esisti
che sei parte del mondo anche tu
non per tua volontà
e ti chiedi chissà
siamo qui per volere di chi
poi un raggio di sole ti abbraccia
i tuoi occhi si tingon di blu
e ti basta così
ogni dubbio va via
e i perché non esistono più

Ok ok smetto di piangere, mi sono emozionata di nuovo e le lacrime nel mio scomparto non sono certo mancate!
C'è un uomo con gli occhi dell'amore e con l'amore negli occhi che davvero non mi era mai capitato di sentire e vedere tanto vicino questo "amore". Mi è entrato dentro e le lacrime tentano solamente di attutire il colpo.
Tra le sue braccia, la sua bambina. Accarezza dolcemente la sua testolina riccioluta con la sua barba altrettanto voluminosa. Il solletico la fa ridere e ridono insieme mentre a me viene da piangere, cribbio!
Ecco, questa è una di quelle situazioni che spero di poter vivere nella mia vita, è un sogno.
Tuttavia, prima di pensare ai miei sogni devo lavorare sul mio ritratto segreto. Ho diverse cosette da modificare, altre da cancellare ed un mare da aggiungere!
Una volta realizzato il mio ritratto segreto, come diceva il milionario, mi domanderò: in che modo avrò successo? Cosa potrò fare per gli altri affinchè stiano meglio?
Forse scrivere! Immagini? Si ma di quali benefici godrebbero leggendomi? Certo che io ne ho un'infinità scrivendo. Come minimo inviterei il mondo a scrivere qualunque cosa..è terapeuitico!
Quando scrivo la mia mente cammina e scopre molte cose..per esempio, non mi ero mai accorta di quanto amassi viaggiare in treno. Sanza alcun bisogno di spostarmi, il mondo viene a sedersi a fianco a me e la cosa più curiosa è che ad ogni sosta può mutare.
Alcune persone ti restano dentro in pochissimo tempo. Non dimenticherò mai la ragazza cinese scesa a Bologna. Tutto il viaggio al telefono lamentandosi che tutto le andasse storto, l'esame di laboratorio "segata per un punto" ha precisato, il volo per la Nuova Zelanda, rimandato perchè l'agenzia non l'aveva avvertita della necessità di esibire un secondo visto allo scalo a Sidney. Ho percepito tutta la sua rabbia e delusione ma non appena ha nominato la sua mamma, sentita poche ore prima, è scoppiata in un pianto senza fine e la rabbia si è trasformata in solitudine. Le aveva detto che, secondo il calendario cinese, era il suo compleanno. Quelle lacrime le conoscevo, tanto amare per lei quanto dolci per me, ma solo perchè le avevo già superate.
Infatti, questa è una delle situazioni già vissute.
Mancano solo due ore a casa e già avverto il disagio..

il ritorno terapeutico

Prima di tornare a scrivere è opportuno che mi dia il "ben tornata!"
Il motivo non mi è chiaro, ma ciò di cui sono sicura è che sarà per me terapeutico...

BEN TORNATA MANU!